Passa ai contenuti principali

In primo piano

#TiPortoAlMuseo: Il Museo del Babbo Natale di Borghetto di Borbera

In Italia lo conosciamo come Babbo Natale . Nei paesi anglofoni è Santa Claus. Per i francesi invece è Pere Noel. In Germania è noto anche come Weihnachtsmann (l'uomo del Natale). La lista di nomi attribuiti è piuttosto lunga. Ma quale è la sua storia? Un museo in provincia di Alessandria la racconta esponendo oltre 650 esemplari di Babbi Natale di ogni tipo, provenienti di tutto il mondo.  MUSEO DEL BABBO NATALE, DETTAGLIO DELLA COLLEZIONE La sua origine storica è legata a doppio filo alla vita del vescovo di Myra, meglio noto per la tradizione cristiana come San Nicola . Vissuto nel IV secolo nei territori dell'attuale Turchia, diviene leggendario per azioni particolarmente compassionevoli. La leggenda lo vuole protagonista della salvezza dal mestiere di meretrici di tre giovani ragazze. Egli avrebbe abbandonato segretamente in casa delle fanciulle sufficienti quantità di denaro affinché il padre disponesse di una dote per darle in sposa. SAN NICOLA DI BARI , DIPINTO DI AMBIT...

#TiPortoAlMuseo: Castel dell'Ovo


Castel dell'Ovo sorge a Napoli sull'isolotto di Megaride, in uno dei punti più panoramici della città. Il nome del Castello risale a una leggenda: Virgilio vi avrebbe nascosto all'interno un uovo e il destino della città intera sarebbe stato legato all'integrità di quell'uovo. Dal punto di vista storico invece il Castello è il più antico del capoluogo campano e fu soggetto nel corso del tempo a continui saccheggi e distruzioni, a cui seguirono ricostruzioni e restauri. 

VISTA SU CASTEL DELL'OVO 

La storia della fortezza cominciò nel I secolo a.C., quando Lucio Licinio Lucullo, generale romano, acquisì un vasto possedimento terriero per edificarvi la sua Villa. Della Villa rimangono i rocchi delle colonne nella cosiddetta Sala delle Colonne che, durante l'alto Medioevo, fu adibita a refettorio di uno dei conventi che furono costruiti sull'isolotto. 


SALA DELLE COLONNE

Verso il V secolo la Villa fu fortificata dall'allora imperatore Valentiniano III. Nel VII secolo si insediarono invece alcuni monaci basiliani, che adottarono la regola benedettina. 

Nel X secolo, però, tutto il complesso venne distrutto per paura che potesse essere conquistato e usato dai saraceni, ma già nel 1128 un documento cita la presenza di una nuova fortificazione. Nel 1140, Ruggero il Normanno utilizzò il Castello come sede abitativa. Venne costruita la Torre Normanna e, nel 1222, Federico II aggiunse, oltre a nuove fortificazioni per farne custode del tesoro reale, la Torre di Colleville, la Torre Maestra e la Torre di Mezzo. Sempre in questo periodo, il Castello diventò la prigione di stato. Oggi lo spazio delle Prigioni è adibito a mostre ed eventi di vario genere. Successivamente, anche Carlo I d'Angiò decise di utilizzarlo come sede per il tesoro e per la corte, attuando, per questo motivo, una serie di restauri e modifiche. Proprio in questo periodo l'edificio cominciò ad assumere la denominazione attuale. 


TORRE NORMANNA

PRIGIONI 

Nel 1370, a seguito di un terremoto che aveva causato anche il crollo del collegamento naturale tra i due scogli dell'isolotto, la regina Giovanna I lo fece ricostruire e approfittò dell’occasione per effettuare dei restauri al Castello.

Nel periodo aragonese, il sovrano Alfonso V d'Aragona apportò nuove modifiche alla struttura, potenziando le fortificazioni, abbassando le torri e ricostruendo il molo. Successivamente, però, il figlio Ferrante I, in guerra con i francesi, fu costretto a bombardare il Castello per riconquistarlo. Altri danni furono causati dai francesi, con Luigi XII, e dagli spagnoli, con Consalvo De Cordova, che intendevano spodestare la dinastia aragonese per dare il via al viceregno spagnolo. Durante questo assedio, infatti, furono demolite tutte le torri e, successivamente, il Castello fu ristrutturato nuovamente per assumere la forma che vediamo ancora oggi: le Torri vennero ricostruite in forma ottagonale, le mura inspessite e gli armamenti ammodernati. 



INGRESSO DEL CASTELLO CON LE TORRI

Ammodernamenti e ristrutturazioni andarono avanti anche nei secoli successivi e con i Borbone che fortificarono ancora di più il Castello e aggiunsero due ponti levatoi, ma dal XVIII secolo in poi l'edificio perse il titolo di residenza e fabbrica reale, rimanendo utilizzato solo come prigione e avamposto militare, dal quale gli spagnoli bombarono la città durante la rivolta di Masaniello.

In tempi più moderni fu proposto un progetto che prevedeva l'abbattimento del Castello. Per fortuna, soprattutto grazie alla ferma opposizione dei letterati del tempo, l'idea rimase solo sulla carta, tuttavia l'edificio rimase in stato di abbandono fino al 1975, anno in cui iniziarono i restauri per rimetterlo in sesto.



VISTA SUL COMPLESSO DI EDIFICI CHE COMPONGONO IL CASTELLO

INTERNO DEL CASTELLO, STRADA

INTERNO DEL CASTELLO, TERRAZZA INFERIORE

INTERNO DEL CASTELLO, TERRAZZA SUPERIORE

Castel dell'Ovo appare oggi come un complesso di edifici: una serie di caserme, casematte e batterie allineate intorno a una strada interna, che attraversa in lunghezza l'intera fortificazione, bordata da alti muraglioni di recinzione. Nel rimescolamento dei fabbricati medievali sono comunque riconoscibili diverse torri cinque e seicentesche, insieme ad alcuni loggiati d'epoca angioina e aragonese. 


VISTA PANORAMICA SUL GOLFO DI NAPOLI E SU CASTEL DELL'OVO

Il Castello ospita oggi vari eventi, tra cui mostre e convegni. Non si conosce il numero preciso di visitatori, tuttavia Castel dell'Ovo è certamente uno dei luoghi più amati della città, dalla cui terrazza si può godere una splendida vista sulla città di Napoli, sul suo golfo e sul Vesuvio. 


Per Info e Prezzi: www.comune.napoli.it/casteldellovo
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 36^ Tappa

Commenti

ARTICOLI PIÙ LETTI