Capolavoro dell'arte gotica,
il Palazzo Ducale di Venezia si
struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e
ornamentali: dalle antiche fondazioni all'assetto tre-quattrocentesco
dell'insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni
manieristici. Dal 1996 fa parte dei Musei Civici di Venezia, distinguendosi come uno dei musei più visitati del capoluogo veneto.
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PARTICOLARE DELLA FACCIATA CON DECORAZIONI |
Il Palazzo è formato da tre grandi corpi di fabbrica che hanno
inglobato e unificato precedenti costruzioni: l'ala verso il Bacino di San
Marco (che contiene la Sala del Maggior
Consiglio) e che è la più antica, ricostruita a partire dal 1340; l'ala
verso la Piazza (già Palazzo di Giustizia) con la Sala dello Scrutinio, realizzata nelle forme attuali a partire dal 1424; sul lato opposto, l'ala rinascimentale, con la
residenza del doge e molti uffici del governo, ricostruita tra il 1483 e il
1565. L'ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento, che si apre sotto il porticato
della facciata trecentesca prospiciente il Bacino San Marco.
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SALA DEL MAGGIOR CONSIGLIO |
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SALA DELLO SCRUTINIO |
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PORTA DEL FRUMENTO |
Le origini: Nell'anno 810 il doge Angelo Partecipazio spostò la sede del governo dall'isola di Malamocco alla zona di Rivoalto (l'attuale Rialto). A questa fase
risale la scelta di far edificare qui il Palazzo Ducale. Si
può ipotizzare che il modello potesse essere il palazzo di Diocleziano di
Spalato, anche se delle strutture del IX secolo nulla è sopravvissuto. Non sappiamo come doveva essere l'antico
palazzo; probabilmente l'area che oggi occupa era costituita da un agglomerato
di costruzioni di diversa forma e destinazione, protetto e circondato da
una consistente muraglia rafforzata agli angoli da massicce torri e isolato da
un canale. Resti delle fortificazioni e delle torri angolari sopravvivono ancor
oggi.
Nel X secolo il Palazzo venne parzialmente distrutto da un incendio. La ricostruzione fu promossa dal doge Sebastiano Ziani. Grande riformatore, il doge
ristrutturò radicalmente l'intera area di Piazza San Marco. Realizzò, per
il Palazzo, due nuovi corpi di fabbrica: uno verso la piazzetta, per ospitare
le funzioni legate alla giustizia e uno verso il Bacino, per le funzioni di
governo. L'antico castello chiuso e fortificato venne dunque sostituito
con una costruzione più aperta verso la città, per aderire alle nuove
esigenze di una struttura politica, economica, sociale in espansione.
Probabilmente l'aspetto che ebbe Palazzo Ducale in questo periodo fu quello dei maggiori edifici dell'epoca, con le forme peculiari
dell'architettura veneto-bizantina. Di questa fase
della costruzione sono sopravvissute solo poche tracce, individuabili sostanzialmente
in un resto di basamento d’Istria e in pavimentazioni in cotto a spina di
pesce.
Un nuovo ampliamento si rese necessario alla
fine del XIII secolo. Nel 1297, mutamenti politici determinano un considerevole aumento del numero delle
persone aventi diritto a partecipare all'assemblea legislativa (da quattrocento
a milleduecento). I lavori che condurranno Palazzo Ducale all'aspetto che ci è
familiare iniziarono intorno al 1340 sotto il doge Bartolomeo Gradenigo e interessarono l'ala verso il molo.
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PALAZZO DUCALE DA PIAZZA SAN MARCO
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PALAZZO DUCALE DAL BACINO DI SAN MARCO |
Solo nel 1424, sotto il doge Francesco
Foscari, si decise di proseguire quest'opera di rinnovamento
anche nell'ala verso la piazzetta, quella destinata al Palazzo di
Giustizia. Il nuovo edificio si venne a configurare come il proseguimento del Palazzo del Governo: al piano terra presenta all'esterno un porticato e al
primo piano logge aperte, anche sul lato verso il cortile; allo stesso livello
della sala del Maggior Consiglio vi è un vasto salone, detto della Libreria
(poi dello Scrutinio). I finestroni e il coronamento a pinnacoli riprendono i
medesimi motivi decorativi che caratterizzano la facciata sul molo.
La facciata sulla piazzetta venne completata con la costruzione della Porta
della Carta, ad opera di Giovanni e Bartolomeo Bon. A
partire dalla Porta della Carta si avviarono i lavori di costruzione dell’androne
Foscari, che si protrassero per alcuni anni e vennero conclusi sotto il doge
Giovanni Mocenigo.
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PORTA DELLA CARTA |
Nel 1483 un grosso incendio divampò nel lato del Palazzo
affacciato sul canale, che ospita l'Appartamento del Doge. Furono necessari importanti lavori, affidati ad Antonio Rizzo, che introdusse nel
Palazzo il nuovo linguaggio della Rinascenza. Venne costruito su questo
versante un edificio nuovo, con un corpo di fabbrica che si erge lungo il Rio,
dal Ponte della Canonica al Ponte della Paglia. I lavori negli appartamenti
ducali si conclusero entro il 1510. Nel frattempo, Antonio Rizzo venne sostituito
da Pietro Lombardo, sotto la cui direzione vennero realizzate la
decorazione scultorea della facciata e la Scala dei Giganti; poi, nel 1515
succeduto da Antonio Abbondi.
Palazzo Ducale venne completato
solo nel 1559. La posa in opera di due grandi statue di Sansovino, Marte e
Nettuno, sulla Scala dei Giganti, avvenuta nel 1567, si può dire sancisca
la fine di questa importante fase di lavori. Nel 1574 un altro incendio distrusse però quest'ala, danneggiando in particolare la Sala delle Quattro Porte,
l'Anticollegio, il Collegio e il Senato, fortunatamente senza intaccare le
strutture portanti. Nel 1577 un altro
devastante incendio coinvolse la Sala dello Scrutinio e la Sala del Maggior
Consiglio, distruggendo irrimediabilmente i dipinti che le decoravano, opere di
artisti tra cui Gentile da Fabriano, Pisanello, Carpaccio,
Bellini, Tiziano. Seguirono restauri attenti e che restituirono la bellezza degli ambienti.
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SCALA DEI GIGANTI |
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SCALA DEI GIGANTI VISTA DAL CORTILE
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CORTILE |
Solo nella seconda metà del
XVI secolo Antonio da Ponte ordinò la costruzione delle Prigioni Nuove,
costruite da Antonio Contin intorno al 1600 e collegate al palazzo
dal Ponte dei Sospiri. Il trasferimento delle prigioni liberò spazi al
piano terra del Palazzo Ducale e permise la ristrutturazione dell'area del
cortile all'inizio del XVII secolo. Venne realizzato, nella parte del Palazzo
di Giustizia affacciata sul cortile, un porticato analogo a quello della
facciata di rinascimentale che gli sta di fronte; inoltre, sul lato del cortile
opposto all'ala sul molo, a fianco dell’arco Foscari, venne eretta
un'ulteriore facciata marmorea ad archi, sormontata da un orologio,
su progetto di Bartolomeo Manopola.
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PRIGIONI |
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PONTE DEI SOSPIRI |
Le funzioni del Palazzo Ducale, simbolo e cuore della vita politica e
amministrativa lungo tutto l'arco della millenaria storia della Repubblica di
Venezia, cambiarono a partire dal 1797, anno in cui la
Serenissima cadde. Da allora si succedettero in città la dominazione francese e
quella austriaca, fino all'annessione all'Italia, nel 1866. In questo
periodo il Palazzo divenne sede di diversi uffici, oltre a ospitare per quasi
un secolo la Biblioteca Nazionale Marciana e altre
importanti istituzioni culturali della città. A fine Ottocento, l'edificio
presentava evidenti segni di degrado: il governo italiano decretò allora un
ingente finanziamento per provvedere a un radicale restauro.
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PALAZZO DUCALE VISTO DALL'ALTO |
Nel dicembre del 1923 lo
Stato, proprietario dell’edificio, ha affidato al Comune di Venezia la gestione del Palazzo, aperto al pubblico come museo e dal 1996 è a tutti
gli effetti parte del sistema dei Musei Civici di Venezia. Non si conoscono i dati precisi sul numero di visitatori, ma Palazzo Ducale rappresenta certamente una delle mete preferite per chi visita la città di Venezia.
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@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 33^ Tappa
Musei, la provincia di Venezia fa la parte del leone: quasi 5 milioni di visitatori l'anno
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