La Villa Almerico-Capra, notoriamente conosciuta come la Rotonda, è tra gli esiti più alti dell’architettura palladiana. Costruita nella seconda metà del Cinquecento, la Villa sorge nella campagna vicentina e si configura come un edificio aperto al paesaggio circostante, con quattro ingressi sui quattro lati. Ispirata al Pantheon romano, è tra gli edifici più conosciuti e imitati dell'età moderna e oggi è riconosciuta tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
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LA ROTONDA / VILLA VISTA DALL'ALTO
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La Rotonda è l'esito felice dell'incontro tra il genio di Andrea Palladio e il nobile vicentino Paolo Almerico, uomo colto e ambizioso. Nel 1565 affidò a Palladio il progetto per la sua nuova dimora sopra un colle alle porte di Vicenza, un rifugio bucolico dove trascorrere gli ultimi anni della propria vita lontano dall'ostilità dell’aristocrazia cittadina, ma allo stesso tempo un luogo di rappresentanza in posizione ben visibile.
La struttura, a pianta centrale, è sormontata da una cupola (primo caso in assoluto per una struttura abitativa) ed è di fatto il risultato dell'intersezione di un quadrato con una croce greca, i cui bracci sono caratterizzati da quattro avancorpi a loggia con timpano che si rifanno alle facciate dei templi classici.
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VILLA ALMERICO-CAPRA
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UNO DEI QUATTRO INGRESSI DELLA VILLA
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Ma né Palladio né Almerico videro la Rotonda completata: alla morte dell'architetto nel 1580 subentrò nella direzione del cantiere Vincenzo Scamozzi, suo discepolo e progettista raffinato (che portò a termine anche il Teatro Olimpico). Sua è l'aggiunta della lunga barchessa lungo il viale di accesso alla Villa e il completamento della cupola, non più semisferica come nel progetto palladiano, ma con una volta ribassata con oculo centrale ispirata al Pantheon di Roma.
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LA VILLA E IL PAESAGGIO CIRCOSTANTE
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La Villa passò poi ai fratelli Odorico e Mario Capra, che nel 1605 conclusero i lavori di costruzione. La famiglia Capra, stirpe di nobili vicentini, conservò la villa suburbana fino agli inizi dell'Ottocento e sotto la sua proprietà si susseguirono diversi interventi e trasformazioni in linea con i cambiamenti del gusto. Dal 1818 Villa Almerico-Capra subì diversi cambi di proprietà, venne danneggiata durante gli assalti austriaci del 1848 a Vicenza e più volte restaurata, fino all'acquisto da parte della famiglia Valmarana nei primi anni del Novecento.
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VILLA VISTA DALL'ALTO
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Nell'interno, sotto la cupola si trova la sala centrale dalla forma rotonda, che da il nome alla Villa e da cui partono quattro corridoi. Gli ambienti interni sono abbelliti con statue e stucchi, riccamente affrescati in due momenti diversi, che vogliono creare l'illusione di un'architettura reale. A lavorare alla decorazione furono nel Cinquecento Anselmo Canera e Alessandro Maganza e nel Settecento Louis Dorigny.
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SALA CENTRALE
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CUPOLA
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La Rotonda è il capolavoro assoluto di Andrea Palladio, icona di un'architettura ancora oggi studiata e presa a modello. Nel 1980 ha aperto per la prima volta al grande pubblico, rendendo accessibile anche l'interno sei anni più tardi. Nel 1994 invece è arrivato il prestigioso riconoscimento dell'UNESCO, diventando il primo monumento palladiano ad essere dichiarato Patrimonio dell'Umanità.
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 98^ Tappa
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