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Capodanno in rosso: 7 opere d'arte che raccontano il colore delle feste

  Il colore rosso , generalmente ritenuto il "colore delle feste" per eccellenza, nella storia dell'arte si presenta in differenti sfumature, assumendo significati ogni volta diversi, talvolta tra loro opposti. Rosse sono le pareti di Pompei ed Ercolano, rosse sono le vesti dei cardinali e dei martiri nei dipinti, ma rosse sono anche le locandine pubblicitarie del Campari disegnate da Depero o le combustioni di Burri, piuttosto che le tele di Fontana e Rothko.  LUCIO FONTANA, CONCETTO SPAZIALE, ATTESE 7 OPERE D'ARTE CHE RACCONTANO IL COLORE DELLE FESTE POMPEI: il rosso pompeiano Iniziamo il nostro viaggio con il cosiddetto "rosso pompeiano", un'elegante tonalità di rosso derivato dalla composizione di una serie di pigmenti naturali. In realtà probabilmente in origine si trattava di un giallo ocra,  trasformato dai gas del Vesuvio, che hanno trasformato la sua tinta cromatica. Questo processo chimico ha creato così un colore nuovo: un rosso caldo e intens...

#TiPortoAlMuseo: La Scarzuola



All'interno dell'Umbria si nasconde un tesoro: è la Scarzuola, luogo dove Tomaso Buzzi, visionario architetto del Novecento, ha costruito la sua Città Ideale. La surreale ed eccentrica costruzione si trova nel comune di Montegabbione (provincia di Terni) nascosta tra le colline umbre e deve il suo nome a San Francesco d'Assisi, che in questo luogo costruì una capanna dalla quale nacque successivamente un convento.

VISTA SUL COMPLESSO DELLA SCARZUOLA

La storia della struttura è antichissima: si narra che in questo luogo nel 1218, San Francesco d'Assisi costruì una capanna nel punto in cui aveva piantato una rosa e un alloro, e da cui era sgorgata miracolosamente una fontana. È lì che i Conti di Marsciano fecero costruire un convento. Secondo la storia, deve il suo nome proprio alla capanna di scarza (paglia) con la quale era costruita. Nell'abside della chiesa, dedicata alla Santissima Annunziata, è conservato un affresco della prima metà del XIII secolo, raffigurante San Francesco in levitazione. Si tratta di una delle prime raffigurazioni del santo, ancora fuori dai canoni dell'iconografia ufficiale.

SAN FRANCESCO IN LEVITAZIONE

Il convento, abbandonato dai frati nel Settecento fu rilevato da uno dei maggiori architetti italiani del Novecento, il milanese Tomaso Buzzi (1900-1981), che vi volle costruire, nel corso di ventina d'anni (1958-1978 circa) una sua "Città Ideale" dal gusto manierista, incentrata su sette teatri e ispirata all'ideale umanistico della composizione armonica di natura e cultura. Una grande opera globale sempre aperta, mai finita, in cui elementi del passato si sovrappongono a quelli del presente e del futuro, con un uso-abuso di scale, sproporzioni volute, mostri, percorsi labirintici, geometrici e astronomici. Alla morte di Buzzi il completamento dei lavori e la gestione del sito fu affidata all'erede Marco Solari, che è l'attuale responsabile e proprietario. 

TOMASO BUZZI

L'artista tracciò un percorso ricco di simbolismi basato sul poema illustrato italiano Hypnerotomachia Poliphili: un viaggio iniziatico alla scoperta di noi stessi. L'opera è formata da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, sette rappresentazioni sceniche. Buzzi progettò e costruì la città ideale come una grande scenografia teatrale in cui sono presenti: Villa Adriana e Villa d'Este a Tivoli, i sette edifici nell'Acropoli (Partenone, Colosseo, Pantheon, Piramide, Torre dei Venti, Tempio di Vesta, la Torre dell'Orologio di Mantova) e il Sacro Bosco di Bomarzo.

COMPLESSO DELLA SCARZUOLA

Le costruzioni hanno un forte valore simbolico, anche nel nome: la Torre di Babele, la Scala Musicale delle Sette Ottave, la Scala di Giobbe, la Grande Madre, i 7 Teatri, la Torre del Tempo e dell'Angelo Custode e la Balena di Giona. Il culmine della rappresentazione giunge con l'Acropoli, una montagna di edifici, vuoti all'interno e spesso sovrapposti.

TORRE DI BABELE

SCALA MUSICALE DELLE SETTE OTTAVE

TEATRO SULL'ACQUA

LA GRANDE MADRE

TORRE DEL TEMPO E DELL'ANGELO CUSTODE

BALENA DI GIONA

La Scarzuola rappresenta dunque un vero e proprio gioiello dell'Umbria, dove ci si può immergere all'interno di un vortice di suggestioni e richiami. L'unica regola è lasciarsi trasportare in un viaggio tra sacro e profano che può stimolare e sorprendere allo stesso tempo. Per la visita, un tour guidato proprio da Marco Solari, è obbligatoria la prenotazione nelle date indicate sul sito. 

Per Info e Prezzi: www.lascarzuola.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 192^ Tappa

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