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#TiPortoAlMuseo: Il Museo del Babbo Natale di Borghetto di Borbera

In Italia lo conosciamo come Babbo Natale . Nei paesi anglofoni è Santa Claus. Per i francesi invece è Pere Noel. In Germania è noto anche come Weihnachtsmann (l'uomo del Natale). La lista di nomi attribuiti è piuttosto lunga. Ma quale è la sua storia? Un museo in provincia di Alessandria la racconta esponendo oltre 650 esemplari di Babbi Natale di ogni tipo, provenienti di tutto il mondo.  MUSEO DEL BABBO NATALE, DETTAGLIO DELLA COLLEZIONE La sua origine storica è legata a doppio filo alla vita del vescovo di Myra, meglio noto per la tradizione cristiana come San Nicola . Vissuto nel IV secolo nei territori dell'attuale Turchia, diviene leggendario per azioni particolarmente compassionevoli. La leggenda lo vuole protagonista della salvezza dal mestiere di meretrici di tre giovani ragazze. Egli avrebbe abbandonato segretamente in casa delle fanciulle sufficienti quantità di denaro affinché il padre disponesse di una dote per darle in sposa. SAN NICOLA DI BARI , DIPINTO DI AMBIT...

#TiPortoAlMuseo: Il Museo Boncompagni Luovisi di Roma



Avete mai sentito parlare di Villa Ludovisi? Esiste un luogo dov'è possibile ritrovare delle testimonianze della Villa ormai scomparsa: quel luogo è il Museo Boncompagni Ludovisi. Villa Ludovisi era una delle ville più belle di Roma, costruita nel Seicento per volere di Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV, i cui meravigliosi giardini erano stati progettati da André Lenotre, l'architetto della Reggia di Versailles. Oggi il villino è la sede del Museo per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX.

GALILEO CHINI, PRIMAVERA (PARTICOLARE)

"Non c’è nulla di meglio a Roma, e forse nulla di così bello", così lo scrittore Henry James descriveva la Villa nel 1883. Tra le alte siepi si potevano ammirare tantissime statue di epoca romana ritrovate durante gli scavi eseguiti per la realizzazione della Villa. Infatti quello che oggi è il quartiere Ludovisi, nell'antichità era una zona di campagna, al di fuori delle Mura Aureliane, sede di ville suburbane, come i meravigliosi Horti Sallustiani. Qui riemersero infatti gruppi scultorei senza eguali come il Galata Morente o il Galata Suicida, oggi a Palazzo Altemps. Questo luogo ameno ormai non esiste più, cancellato dalla lottizzazione della proprietà dei Boncompagni Ludovisi nel 1886, quando decisero di venderla per la costruzione della nuova Roma Capitale d'Italia.

VERNET CLAUDE JOSEPH, VEDUTA DEL PARCO DI VILLA LUDOVISI

Il villino è situato in via Boncompagni, costruito da Giovanni Battista Giovenale nel 1901 per Don Luigi Boncompagni. L'edificio si sviluppa su 3 piani ed è in stile eclettico: si possono trovare infatti elementi del cosiddetto "barocchetto romano", elementi neoclassici e altri in stile liberty.

ESTERNO DEL VILLINO

Al piano terra troviamo i saloni di rappresentanza e quello che era la sala da pranzo, stanza che oggi accoglie un ritratto del più importante antenato della famiglia: Papa Gregorio XIII Boncompagni.

RITRATTO DI PAPA GREGORIO XIII

Proprio al piano terra si ha accesso al Salone delle Vedute, la sala più grande del Palazzo, che ospita in trompe l'oeil le testimonianze dell'antica Villa Ludovisi e, come un continuum tra finzione e realtà, da qui si ha accesso al giardino privato. In questo Salone si incontra l'inquilina più importante di questo edificio: Alice Blanceflor de Bildt, moglie di Andrea Boncompagni Ludovisi, che abitò qui dagli anni '30 del Novecento.

SALONE DELLE VEDUTE

PHILIP DE LASZLO, RITRATTO DI ALICE BLANCEFLOR DE BILDT

Oggi il villino è la sede del Museo per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX, e questo si deve proprio a lei. Infatti alla sua morte, nel 1970, Alice legò gli immobili e gli arredi allo Stato Italiano. Il Museo dopo una lunga ristrutturazione aprì le sue porte nel 1995 ospitando gli arredi originali, ma anche le raccolte di oggetti di arte decorativa, abiti e accessori di moda donati al Museo, e delle splendide opere d'arte che provengono dalle collezioni della Galleria Nazionale. Queste tele sono esposte al terzo piano del Palazzo e fanno ripercorre, attraverso l'arte, la storia della moda e le sue trasformazioni a cavallo tra i due secoli: dalla Belle Époque agli anni '30 del Novecento.

SALONE DELLE VEDUTE

Il Museo ospita anche dei veri e propri capolavori dell'arte, come i ritratti delle due figlie di Giacomo Balla, Luce ed Elica, realizzati quando non era ancora Futurballa, e Bionbruna, un'opera fatta di luce e movimento, realizzata quando invece era diventato tale. Ci sono opere degli artisti della Secessione romana, come Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Arturo Noci e Felice Carena. E anche un ritratto della moglie e della cognata di de Chirico, realizzato negli anni '30 quando il pittore metafisico aveva cambiato completamente stile e soggetti, avvicinandosi moltissimo alla pennellata barocca.

GIACOMO BALLA, LA FIGLIA DEL PITTORE

GIACOMO BALLA, BIONBRUNA

Altra perla del Museo è la stanza decorata con 4 dei 18 pannelli che Galileo Chini aveva eseguito in occasione della Biennale del 1914 per l'allestimento del salone centrale. Entrando in questa stanza, si ha l'impressione di essere all'interno di un luogo decorato da Gustav Klimt. L'opera si chiama Primavera riferimento esplicito al Ver Sacrum della Secessione. Oro e decorazioni riempiono i pannelli, ma con un gusto italiano e orientale, quest'ultimo ereditato da Galileo Chini in seguito ad un viaggio effettuato in Siam per decorare il Palazzo del Trono di Bankok.

STANZA DECORATA CON I PANNELLI DI GALILEO CHINI

GALILEO CHINI, PRIMAVERA (PARTICOLARE)

Il Museo ospita anche una bellissima collezione di moda, tra bozzetti di Fausto Sarli, Fernanda Gattinoni e delle Sorelle Fontana; e abiti di sartoria di Lorenzo Riva, Renato Balestra, Valentino e molti altri. Nelle teche espositive attenzione particolare è rivolta alle cosiddette "arti minori" che ad inizio Novecento, sulla onda dell'Arts and Crafts di William Morris e dell'opera totale della Secessione, riacquista importanza e pregio.

COLLEZIONE DI ABITI DI MODA

Il Museo Boncompagni Ludovisi è dunque una perla nascosta nel cuore di Roma, un luogo per gli amanti della moda e dell'arte, un luogo diverso da tutti gli altri, ed è ad ingresso gratuito. Pronti ad immergervi in questa atmosfera di inizio Novecento?



Articolo in collaborazione con Associazione Aeterna 
Emanuela Di Vivona, Evelina Scalia, Francesca Tronchin, Eva Ambroselli



@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 216^ Tappa

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