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#TiPortoAlMuseo: Il Museo del Babbo Natale di Borghetto di Borbera

In Italia lo conosciamo come Babbo Natale . Nei paesi anglofoni è Santa Claus. Per i francesi invece è Pere Noel. In Germania è noto anche come Weihnachtsmann (l'uomo del Natale). La lista di nomi attribuiti è piuttosto lunga. Ma quale è la sua storia? Un museo in provincia di Alessandria la racconta esponendo oltre 650 esemplari di Babbi Natale di ogni tipo, provenienti di tutto il mondo.  MUSEO DEL BABBO NATALE, DETTAGLIO DELLA COLLEZIONE La sua origine storica è legata a doppio filo alla vita del vescovo di Myra, meglio noto per la tradizione cristiana come San Nicola . Vissuto nel IV secolo nei territori dell'attuale Turchia, diviene leggendario per azioni particolarmente compassionevoli. La leggenda lo vuole protagonista della salvezza dal mestiere di meretrici di tre giovani ragazze. Egli avrebbe abbandonato segretamente in casa delle fanciulle sufficienti quantità di denaro affinché il padre disponesse di una dote per darle in sposa. SAN NICOLA DI BARI , DIPINTO DI AMBIT...

#TiPortoAlMuseo: Palazzo Barberini a Roma



Palazzo Barberini è tra gli edifici più storici e importanti di Roma. Appartenuto, come dice il nome stesso, a una delle famiglie che hanno segnato la storia della capitale, ospita una ricca collezione di opere d'arte in un percorso espositivo che comprende anche Palazzo Corsini. Tra i capolavori spiccano la Fornarina di Raffaello e la Giuditta e Oloferne di Caravaggio.

PIETRO DA CORTONA, TRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Le Gallerie Nazionali d'Arte Antica costituiscono un'unica istituzione museale di cui fanno parte Palazzo Barberini dal 1953 e Palazzo Corsini dal 1895. Rendere Palazzo Barberini museo nazionale nacque dall'esigenza di trovare una degna collocazione al resto della collezione di Palazzo Corsini, che si era ampliata con l'acquisizione della collezione Torlonia e del Monte di Pietà del 1892, la donazione Henriette Herz del 1915 e l'acquisto della collezione Chigi del 1918.

PALAZZO BARBERINI

Mentre Palazzo Corsini costituisce una quadreria storica con allestimento originale settecentesco, Palazzo Barberini presenta un allestimento museale cronologico delle principali scuole pittoriche dal Duecento al Settecento. Larga parte della collezione della famiglia Barberini, infatti, andò dispersa durante il Settecento, a causa di dissidi tra gli eredi. Ad aggravare la situazione un decreto regio emanato nel 1934, che consentiva ai principi di vendere le opere anche all'estero. Nel 1949 lo Stato acquisì però Palazzo Barberini assieme a 112 opere della collezione di famiglia, che sono identificabili tuttora con la sigla F affiancata da numeri crescenti. Ad esempio, la Fornarina di Raffaello porta la sigla F1.

PALAZZO BARBERINI, FACCIATA ESTERNA

Seppure larga parte della collezione originaria sia andata dispersa, Palazzo Barberini continua a raccontare la storia di questa grande famiglia e di come abbiano contribuito a rendere Roma la capitale del Barocco, di cui l'edificio ne è emblema assoluto. A costruire il Palazzo fu Papa Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, salito al soglio pontificio nel 1623. In realtà la reggia è frutto della trasformazione di una villa acquistata nel 1625 dalla famiglia Sforza. Al grandioso progetto lavorarono i più grandi artisti dell'epoca. Carlo Maderno realizzò l'impianto ad H dell'edificio, innovativo e cornice di un bellissimo giardino. Gian Lorenzo Bernini prese la direzione del cantiere dopo Maderno nel 1629, progettò lo scalone quadrato e il salone centrale che occupa in altezza due piani del palazzo.

GIAN LORENZO BERNINI, SCALONE QUADRATO

Qui Pietro da Cortona dipinse sul soffitto il celebre Trionfo della Divina Provvidenza, fra il 1632 e il 1639, come celebrazione della potenza spirituale e temporale di Urbano VIII. Con i suoi 530 metri quadrati, si tratta della seconda opera più grande a Roma dopo la Cappella Sistina. Le figure vorticanti sul soffitto sembrano cadere sullo spettatore e al contempo sospinte verso l'alto da una forza misteriosa. È un effetto studiato dall'artista, la cosiddetta prospettiva da sott’in su. Si dice che il Barocco sia esploso in tutta la sua magnificenza proprio qui, nel salone dipinto da Pietro da Cortona a Palazzo Barberini. La pittura non sarà più la stessa.

PIETRO DA CORTONA, TRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA

In quegli anni lavorava al palazzo anche Francesco Borromini, che realizzò la famosa scala elicoidale sull'ala sud del palazzo. Sulle colonne si notano le api, simbolo della famiglia Barberini, che è possibile incontrare anche nel resto della reggia.

FRANCESCO BORROMINI, SCALA ELICOIDALE

L'esposizione permanente è organizzata in modo da poter assecondare una certa fluidità in vista di nuove acquisizioni o mostre che prevedono un diverso allestimento delle sale. Il piano terra è stato riallestito recentemente ed ospita la sezione dedicata al Quattrocento. Il primo piano è invece dedicato alla pittura che va dal Cinquecento al Settecento. Opere più cercate dal pubblico la Fornarina di Raffaello e Giuditta e Oloferne di Caravaggio. Non bisogna tralasciare gli altri grandi nomi che il museo ospita. Il Cinquecento è rappresentato dalle opere di Bronzino, Hans Holbein, Lorenzo Lotto, Tintoretto, Tiziano. Per il Seicento vi sono invece Guido Reni, Nicolas Poussin, Bernini, Guercino. Tra gli artisti del Settecento si citano Pompeo Batoni, Carlo Maratti, Canaletto, Anton Raphael Mengs, Pierre Subleyras, Jean-Honoré Fragonard e Van Wittel, meglio noto in Italia come Vanvitelli.

RAFFAELLO, FORNARINA

CARAVAGGIO, GIUDITTA E OLOFERNE

LORENZO LOTTO, MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA E SANTI

TIZIANO, VENERE E ADONE

GALATA

Palazzo Barberini è dunque una tappa imperdibile per conoscere la storia di Roma e luogo dove ammirare alcuni dei capolavori assoluti della storia dell'arte all'interno di uno dei palazzi più significativi della città.


Articolo in collaborazione con Alessia Caforio (@itsgingeraale)


Per Info e Prezzi: barberinicorsini.org
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 232^ Tappa

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