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#TiPortoAlMuseo: Il Micro Museo della Gioconda di Cadero

Da oltre 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci la storia del celebre dipinto della Monna Lisa  ha appassionato studiosi, scrittori, intellettuali e la stampa di tutto il mondo. Nel piccolo borgo di Cadero ,  in Val Veddasca, sorge il Micro Museo della Gioconda che vuole raccontare la storia e la leggenda del celebre dipinto e il suo furto dal Museo del Louvre di Parigi nel 1911. MOSAICO RAFFIGURANTE LA  GIOCONDA , DETTAGLIO Molte sono le figure che si sono intrecciate nella storia: studiosi e appassionati si sono divisi per sostenere le voci ufficiali delle investigazioni dell'epoca ed i racconti popolari tramandati di generazione in generazione nella Val Veddasca e nel mondo. Il museo vi racconta le verità e i misteri che ancora oggi affascinano il mondo intero.  ESTERNO DEL MUSEO Il museo è suddiviso in tre aree :  La storia ufficiale racconta che tra il 21 e il 22 agosto 1911 l'italiano Vincenzo Peruggia rubò la Gioconda di Leonardo da Vinci mettendo...

#TiPortoAlMuseo: La Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze



Nel cuore di Firenze sorge una gemma culturale ancora poco conosciuta al grande pubblico: la maestosa architettura della Biblioteca Medicea Laurenziana, concepita da Michelangelo Buonarroti su commissione di Giulio de' Medici, Papa Clemente VII. Questa straordinaria biblioteca costituisce il fulcro del Complesso Mediceo Laurenziano, comprendente la quattrocentesca Basilica di San Lorenzo e il Museo delle Cappelle Medicee, mausoleo della famiglia Medici.

SALA DI LETTURA

Questa nasce con l'obiettivo di custodire la collezione libraria della ricca famiglia fiorentina, all'epoca composta da circa mille codici e manoscritti (ora ne conta oltre 11.000), tra cui classici greci, latini e in volgare, medievali e rinascimentali. L'iniziativa fu ispirata dalla volontà di Giovanni de' Medici, Papa Leone X, desideroso di riportare a Firenze la collezione precedentemente trasferita a Roma. I lavori di costruzione iniziarono nel 1524, tuttavia si conclusero solo cinquant'anni dopo, grazie all'intervento di Cosimo I de' Medici, prima duca e poi Granduca di Toscana, che la aprì al pubblico l'11 giugno del 1571.

ARCHITETTURA ESTERNA

Già l'architettura esterna rivela un amalgama composito e innovativo contraddistinto da una contrapposizione di volumi. La sala di accesso si sviluppa, infatti, verticalmente. Il Vestibolo (o ricetto) è scandito da finte finestre inscritte in doppie colonne incassate al di sopra di mensole a voluta. L'ambiente si contraddistingue per lo scalone tripartito con rampa centrale a gradini ellittici, progettata da Michelangelo in legno e successivamente realizzata in pietra serena da Bartolomeo Ammannati nel 1559. Il soffitto fu coperto solo nel Novecento con un telo dipinto da Giacomo Lolli che ricalca le decorazioni del soffitto della Sala di Lettura. Quest'ultima, strutturata orizzontalmente, costituisce la vera biblioteca. Ancora oggi rimane molto del progetto e degli arredi originali, fattore che rende unica la visita a questo luogo culturale che ha riaperto al pubblico.

VESTIBOLO

SALA DI LETTURA

Nella Sala di Lettura gli sguardi sono catturati dalle decorazioni a grottesche speculari nel soffitto, in legno di tiglio intagliato, e nel pavimento, in cotto bianco e rosso ad intarsio. Il primo risale al 1550 ca, realizzato da Giovan Battista del Tasso e Antonio di Marco di Giano (detto il Carota). La pavimentazione, parzialmente nascosta da un tappeto ceruleo necessario per la sua tutela, è invece opera di Santi Buglioni, ultimo erede della scuola dei Della Robbia, su disegno di Niccolò Tribolo.

PLUTEO IN LEGNO

Qui, l'arredo era costituito da 88 plutei in legno, opere di Giovan Battista del Cinque e Ciapino, anch'essi però disegnati da Michelangelo che, quindi, aveva ideato l'architettura ipotizzando anche gli arredi utili per la fruizione della collezione. Infatti, i plutei cinquecenteschi, in parte ancora oggi presenti, avevano la quadruplice funzione di contenitore dei codici e dei manoscritti, di leggio, di seduta e di catalogazione, come si può dedurre dalle tavole lignee laterali che elencano le opere che vi erano custodite. Le finestre, collocate sopra i plutei per garantire la giusta illuminazione, presentano delle decorazioni alternate dedicate ai due committenti della biblioteca, di cui si riconoscono immagini simboliche ed emblemi. Dopo attente analisi e studi di archivio, queste sono state attribuite a maestranze fiamminghe che, molto probabilmente, iniziarono la produzione nel 1556 basandosi su cartoni e disegni dell'ambito vasariano.

DECORAZIONE PAVIMENTARIA DELLA BIBLIOTECA

È la Tribuna d'Elci l'ambiente più recente. Risalente all'Ottocento e opera di Pasquale Poccianti, fu costruita per ospitare una vasta collezione di classici a stampa provenienti dalle raccolte di Angelo Maria d'Elci.

TRIBUNA D'ELCI

Insomma, la Biblioteca Medicea Laurenziana rappresenta un autentico tesoro, frutto del lavoro di grandi maestri dell’arte e dell’architettura. Un luogo straordinario, sia per la sua bellezza che per la sua utilità, imperdibile per chiunque desideri immergersi nella conoscenza a Firenze!


N.B. L'area monumentale della biblioteca è visitabile solo durante le mostre temporanee. Qui il link al sito ufficiale per conoscere orari e prezzi: www.bmlonline.it/settore-monumentale


Articolo in collaborazione con Sara Onofrietti (@theartcommunicator_)


Per maggiori info: www.bmlonline.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 252^ Tappa

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