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#TiPortoAlMuseo: Il Colosso di San Carlo Borromeo ad Arona

La  Statua di San Carlo   Borromeo (soprannominata anche "Sancarlone") è una colossale opera  realizzata su progetto di Giovan Battista Crespi, detto "il Cerano", nella seconda metà del Seicento. S orge sul Sacro Monte di Arona e con i suoi oltre 35 metri di altezza è stata, fino alla costruzione della Statua della Libertà di New York, la statua visitabile più alta del mondo.  VISTA DALL'ALTO SULLA STATUA DI SAN CARLO La statua è cava al suo interno ed è sorretta da un'anima in pietra, mattoni e ferro, mentre all’esterno è costituita di lastre di rame battute a martello sulla struttura di supporto e riunite insieme per mezzo di chiodi e tiranti. Il braccio benedicente è costituito da una complessa struttura metallica, concepita per resistere ai forti venti della zona.  L'opera colossale fu realizzata su progetto di Giovan Battista Crespi detto il Cerano . Gli scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi, esecutori materiali delle parti in rame da assembla

#TiPortoAlMuseo: Il MudaC – Museo delle arti di Carrara



Carrara
, città situata ai piedi delle Alpi Apuane, da cui si estrae il famoso marmo bianco, apprezzato per la sua purezza e bellezza, è un territorio legato indissolubilmente a questo pregiato materiale. Carrara non è, però, solo un luogo di estrazione, ma è soprattutto una culla d'arte e cultura, in special modo connessa alla nobile arte della scultura. Qui sorge il MudaC – Museo delle arti di Carrara.

INTERNO DEL MUSEO

Fin dall'epoca romana, questa pietra pregiata ha attirato scultori, ma anche architetti, che hanno trovato nel marmo di Carrara il mezzo perfetto per dare forma a opere senza tempo. Questa pietra ha giocato un ruolo cruciale nell'arte scultorea, fornendo la materia prima per capolavori come il David di Michelangelo e numerose altre opere del Rinascimento, ma altre famosissime opere sono state realizzate in marmo di Carrara; si pensi ad esempio all'Arco di Tito al Foro Romano, al Duomo di Pisa in Piazza dei Miracoli o al Campidoglio degli Stati Uniti.

PONTI DI VARA

PONTI DI VARA

La tradizione estrattiva del marmo di Carrara, non è, ovviamente, qualcosa di recente, ma un qualcosa che risale quasi alla notte dei tempi. Ecco perché non si può comprendere l'anima di questa città, che batte a ritmo dei martelli degli scultori, senza conoscere la lunga storia dell'estrazione del marmo, che risale all'epoca romana. Notizie di scrittori di età romana e testimonianze archeologiche documentano che il bacino marmifero di Carrara è stato al centro di un intenso sfruttamento in quel periodo. Una delle importanti testimonianze è sicuramente la storia della vicina colonia romana di Luni, in provincia di La Spezia, fondata nel 177 a.C ed usata per il trasporto del marmo via mare. Qui si trova un museo in cui si possono vedere reperti che raccontano, ancora oggi, questa meravigliosa storia. Ulteriore testimonianza dell'antica tradizione estrattiva della città di Carrara è inoltre data dalla Cava Romana di Fossacava, nell'area di Fantiscritti.

SEDE DEL MUSEO

Questa piccola premessa ci aiuta a capire, quindi, il perché il Museo delle Arti Carrara sia un'importantissima presenza per la città. Il museo difatti, non è solo il luogo perfetto per gli amanti dell'arte contemporanea, ma anche per chi vuole conoscere a pieno il legame tra questa città, l'antichissimo lavoro del cavatore e dello scultore. Questo museo è una vera e propria istituzione che vanta oltre 1200 mq di spazio espositivo all'interno di un ex convento seicentesco, con focus sull'arte scultorea e la sua evoluzione stilistica e materica dagli anni '50 ai giorni nostri.

CORTILE INTERNO DEL MUSEO

Il complesso di San Francesco, che ospita il museo, era composto dalla Chiesa (ancora oggi consacrata e utilizzata per le celebrazioni liturgiche) e dal Convento adiacente, costruito nel XVII secolo per volere di Carlo I Cybo Malaspina, principe di Massa e marchese di Carrara. Il complesso, con la sua struttura a claustrum (chiostro), ha avuto nel corso dei secoli diverse funzioni, influenzate dall'avvicendarsi di vari ordini monastici, fino a trasformarsi, nel XIX secolo, in epoca napoleonica, in un laboratorio di scultura. Nel 1868 il Convento fu ceduto al Comune di Carrara e fu sottoposto a interventi edilizi che ne modificarono significativamente l'aspetto. L'attuale struttura è il risultato di lavori di recupero architettonico volti a permettere l'adattamento a sede museale permanente.

INTERNO DEL MUSEO

All'interno dello spazio museale si trovano diverse collezioni, una tra le più importanti è sicuramente la collezione permanente con opere provenienti dalle Biennali Internazionali di scultura di Carrara, in particolare di quelle tenutesi dal 1957 al 1973, e di quelle tenutesi dal 2006 al 2010. Questa collezione è allestita in un percorso che documenta la trasformazione dei linguaggi della scultura della seconda metà del Novecento, che oltre al marmo includono l'uso di materiali diversi (pietra, gesso, bronzo, acciaio, cemento etc.).

INTERNO DEL MUSEO

Il museo ospita, durante l'anno, anche diverse mostre temporanee, dando la possibilità ai visitatori di scoprire diverse sfaccettature e temi affrontati dell'arte contemporanea. Il MudaC fa parte del polo museale del comune di Carrara, composto anche dal Museo Carrara e Michelangelo Carmi (museo dedicato alla figura di Michelangelo ed ospitato all'interno di Villa Fabbricotti, edificio situato nel Parco della Padula) e dal Museo del Marmo.



Articolo in collaborazione con Giulia Buselli / GiulsInBus (viaggiacongiulsinbus.com)



Per Info e Prezzi:
mudac.museodellearticarrara.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 282^ Tappa

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