Passa ai contenuti principali

In primo piano

#TiPortoAlMuseo: La Casa Natale di Raffaello a Urbino

Casa Raffaello  a Urbino è il luogo dove Raffaello Sanzio nacque il 28 marzo 1483 e dove visse i primi anni della sua formazione artistica alla scuola del padre, Giovanni Santi, anch'egli pittore. All'interno della casa-museo è conservato l'affresco Madonna di Casa Santi , attribuito a un giovane Raffaello. Si tratterebbe di una delle primissime opere realizzate dall'artista appena quindicenne. RAFFAELLO, MADONNA DI CASA SANTI (DETTAGLIO) A Urbino Raffaello ha «imparato la divina proporzione degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia, della dignità da dare al suo lavoro di Pittore»  secondo il critico Carlo Bo.  INTERNO DELLA CASA MUSEO CORTILE INTERNO DELLA CASA MUSEO Dopo alterne vicende la casa venne acquisita nel 1873 dall' Accademia Raffaello che, grazie ad una pubblica sottoscrizione ed al generoso contributo del nobile londinese John Morris Moore, vi pose la propria sede e ne divenne gelosa custode. ESTERNO DELLA CASA MUSEO La Casa Mu

#TiPortoAlMuseo: La Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto di Bari



Bari, capoluogo pugliese, è una città che non gode solo di mare e spiagge, anzi, può essere molto interessante scoprire il suo lato artistico e culturale. Oltre alle celebri Basilica di San Nicola e Cattedrale di San Sabino, c'è una meta che non può mancare per chi è appassionato di opere pittoriche: la Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto, la quale rappresenta un centro museale di notevole importanza per il meridione. Il legame che la città stringe con il mare è sempre molto forte, basti pensare che la Pinacoteca è collocata al quarto piano del Palazzo della Provincia, un edificio che si affaccia sul lungomare, offrendo a chi visita la possibilità di godersi subito dopo una piacevole passeggiata con vista mare.

PALAZZO DELLA PROVINCIA DI BARI

In realtà la Puglia non è mai stata una grande produttrice di dipinti, era piuttosto legata ad una 
tradizione di matrice bizantina dalla quale si staccò con non poca difficoltà. La tendenza era invece quella di favorire una intensa attività di importazione. Per questo motivo, tutto il corso del Quattrocento e del Cinquecento pugliese era caratterizzato dalla presenza di dipinti veneziani, ad esempio in Terra di Bari godeva di grande prestigio la bottega dei Vivarini. Anche nel secolo successivo continuò l’importazione di opere d'arte in Puglia, abbandonando però sempre più le pitture provenienti dalla città dei dogi, conseguenza che consentì alla regione, a partire dal Seicento e per tutto il Settecento, di cambiare indirizzo stilistico. Con la diffusione del verbo caravaggesco le chiese e i palazzi pugliesi cominciarono ad essere ornati da pitture di artisti napoletani che si ispirarono alle tipiche luci e ombre di Michelangelo Merisi. Questa è una piccola premessa che ci aiuta a capire il perché la Pinacoteca di Bari Corrado Giaquinto possiede un patrimonio storico-artistico proveniente anche da altre regioni d'Italia.

INTERNO DELLA PINACOTECA

Essa ha una storia relativamente recente perché nasce nel 1928 e ancora oggi fornisce un'ampia documentazione sull'arte pugliese, o in relazione con la Puglia, dall'XI al XX secolo. Il suo patrimonio si forma grazie all'acquisizione di dipinti che provengono da varie realtà: alcuni erano conservati nella Pinacoteca annessa al Museo Archeologico di Santa Scolastica, altro centro museale di notevole importanza che la città di Bari possiede, altri erano dipinti ceduti a titolo di deposito da chiese e conventi pugliesi. Altre opere, invece, provengono da prestiti dalle Gallerie Nazionali di Napoli e di Roma e, altre altre ancora, sono state acquistate dalla stessa Amministrazione Provinciale di Bari.

INTERNO DELLA PINACOTECA

La collezione permanente segue un percorso che va dal Medioevo alla contemporaneità, partendo da sculture dei secc. XI-XV e icone pugliesi dei secc. XII-XIV; seguono dipinti veneti provenienti da chiese della regione con artisti del calibro di Antonio e Bartolomeo Vivarini, Giovanni Bellini, Paris Bordon, Paolo Veronese e Jacopo Tintoretto. Naturalmente, non possono mancare i dipinti pugliesi dei secc. XV-XVI che vedono artisti come Tuccio d'Andria, Costantino da Monopoli, Andrea Bordone. Come accennato precedentemente, anche i dipinti napoletani o di scuola napoletana dei secc. XVI-XVIII entrano in territorio pugliese grazie alle continue importazioni, è per questo che è possibile trovare in Pinacoteca artisti come Marco Pino, Paolo Finoglio, Maestro degli annunci ai pastori, Andrea Vaccaro, Luca Giordano, Giuseppe Bonito, Lorenzo De Caro, Francesco De Mura, Fedele Fischetti, Domenico Mondo; Si conserva inoltre un prezioso nucleo di dipinti del pittore molfettese Corrado Giaquinto, dal quale la Pinacoteca prende il nome; L'Ottocento è rappresentato invece da una raccolta di pittura dell'Ottocento che ha come suoi rappresentati Giuseppe De Nittis, Francesco Netti, Domenico Morelli, Giovanni Boldini, Teofilo Patini e altri.

INTERNO DELLA PINACOTECA

Di grande pregio è la collezione dell'ingegnere romano Luigi Grieco, che dal marzo 1987 è esposta in Pinacoteca grazie alla donazione che il collezionista fece nel 1985. La collezione comprende cinquanta prestigiosi dipinti italiani del secondo Ottocento e del primo Novecento, con nomi molto noti che vanno da Pellizza da Volpedo e Giovanni Fattori, uno dei principali esponenti del movimento dei Macchiaioli, a Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Giorgio Morandi e Filippo De Pisis.

INTERNO DELLA PINACOTECA

Un nucleo altrettanto interessante, e di sapore differente rispetto alle opere precedentemente 
menzionate, è la Gipsoteca, di proprietà dell'Amministrazione Provinciale di Bari, ma esposta dal 1957 presso il Castello Svevo di Bari. Essa costituisce un'importante testimonianza delle opere scultoree pugliesi attraverso i suoi calchi in gesso, la maggior parte dei quali vennero realizzati per l’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma del 1911.

INTERNO DELLA PINACOTECA

Oltre a questa breve rassegna sugli artisti e sul patrimonio che il museo possiede, ogni nucleo culturale deve anche andare oltre la sua collezione permanente e continuare a creare cultura e connessioni attraverso altri canali divulgativi. La Pinacoteca porta infatti avanti iniziative temporanee finalizzate alla crescita culturale del territorio: mostre, presentazioni di libri, conferenze, appuntamenti di seminari organizzati dall’Università, restauri, ricerche, pubblicazioni, convegni e incontri formativi. Insomma, la Pinacoteca Metropolitana di Bari Corrado Giaquinto è sicuramente un luogo prezioso che Bari possiede e che vale la pena scoprire, un polo che continua a preservare e generare cultura.



Articolo in collaborazione con Sabrina Milella (@traccedarte)



Per Info e Prezzi: www.pinacotecabari.it
@progettopelago | #TiPortoAlMuseo | 280^ Tappa

Commenti

ARTICOLI PIÙ LETTI