Milano nasconde un segreto. Negli androni, sulle facciate e all'interno di appartamenti, un filo colorato unisce palazzi borghesi e case popolari: il mosaico, che nel corso della seconda metà del Novecento viene reinterpretato da artisti e architetti che mettono in stretto dialogo arte e architettura dando vita alla cosiddetta "sintesi delle arti", favorita da alcune normative del primo Dopoguerra.
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Mosaico di via Canonica (dettaglio) |
Il libro di Simone Feneri fornisce un'indagine rigorosa sull'arte musiva nell'architettura milanese dal 1950 al 1999, tracciando un itinerario cronologico che comprende edifici pubblici e privati. Il volume, con una prefazione di Fabrizio Slavazzi (Università degli Studi di Milano e presidente AISCOM - Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico) e un saggio di Giancarlo Lacchin (Università degli Studi di Milano), è corredato da un apparato fotografico frutto di una ricerca durata oltre due anni.
Lucio Fontana, Roberto Sambonet, Bruno Munari, Gianni Dova, Atanasio Soldati, Roberto Crippa, Francesco Somaini, Bobo Piccoli, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Pietro Cantù, Momò Calascibetta: questi sono alcuni dei nomi degli autori dei mosaici inseriti nell'itinerario, a cui si sommano poi una serie di testimonianze anonime o attribuibili a maestranze specializzate nell'arte musiva.
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Mosaici del condominio INA in Corso Sempione |
Il volume è il numero pilota della collana di arti applicate della casa editrice Archivio Dedalus Edizioni diretta da Paola Magi; il comitato scientifico è composto da esperti e da docenti universitari.
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